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Introduzione a una metafisica cristiana

Bruno Bérard

Prefazione di Aldo La Fata - Traduzione di Letizia Fabbro

Questo libro sintetico e diretto espone gli elementi fondamentali del cristianesimo nel linguaggio ultimativo della metafisica. Un linguaggio che non è né un gergo filosofico, né il risultato di divagazioni esoteriche, ma l’espressione semplice di una mente che riflette sulla Rivelazione trasmessa una volta per sempre nell’anno zero della nostra era, seguita da duemila anni di approfondimenti teologici. Il guadagno è che questo linguaggio nel mostrare l’attualità della “buona novella” la rende altresì udibile dalle menti degli uomini moderni che siamo.

Sommario

  1. Prefazione di Aldo La Fata
  2. PARTE PRIMA: Della persistenza del sacro

    1. Cap. I. Struttura del sacro
    2. Cap. II. Ragione e Intelligenza
    3. Cap. III. Speculazione e Rivelazione
  3. PARTE SECONDA: Dell’accesso ai misteri

    1. Cap. IV. Simboli e Paradossi
    2. Cap. V. Metafisica dell’analogia
    3. Cap. VI. Della teologia mistica
  4. PARTE TERZA. Dei misteri cristiani

    1. Cap. VII. La Trinità universale
    2. Cap. VIII. Il Cristo ologrammatico
    3. Cap. IX. La Vergine: dall’ordine cosmico all’ordine divino
    4. Cap. X. Della creazione
    5. Cap. XI. Della fine del mondo
    6. Cap. XII. Dell’aldilà dell’Essere

Estratto

Dell’esoterismo e della metafisica

Se l’esoterismo indica un velamento, la metafisica indica uno svelamento (Borella). Tutto ciò che è manifestato non è mai del tutto presente poiché la sua invisibile radice, la sua causa, la sua fonte, rimane sempre non manifestata. In tal senso si può dire che l’esoterismo suggerisca l’esistenza di un non-manifestato e quindi di un velamento.

Tutt’altra cosa è la pura dottrina metafisica il cui linguaggio trasparente è formato dai concetti e dai principi più astratti nonché dalle concatenazioni più logiche: “poiché –dice S. Dionigi Areopagita- quanto più noi ci eleviamo verso l’alto, tanto più le parole si contraggono per la visione di insieme delle cose intellegibili” (Teologia mistica, 1033 B).

Infatti, poiché la metafisica utilizza il linguaggio stesso dell’intelligenza, l’atto d’intellezione è tutt’uno con l’intelligenza stessa. In questo senso, il discorso metafisico rappresenta il caso limite dell’ermeneutica, ne è l’ultimo interprete e a sua volta non può essere interpretato. Inoltre, in questa sua connotazione estrema, il linguaggio metafisico non può essere superato esotericamente che da un apofatismo totale e non formale che dialetticamente procede alla sua “autoeliminazione” (Guy Bugault). “Beate le intelligenze prive di occhi” affermava S. Dionigi Areopagita (Teologia mistica, 997 B).

Ma come complemento della modalità intellettiva, la metafisica può fare appello alla modalità simbolica; entrambe “sono indispensabili: la simbolica ci fa vedere, l’intellettiva ci fa capire” (Borella). Ciò non altera la posizione della metafisica come esoterismo “assoluto” (senza possibilità di ulteriori interpretazioni), e come l’ermeneutica più dipendente ontologicamente dal suo oggetto, il revelatum, unico interprete di cui essa si occupa. Per altro, questa fondamentale dipendenza è quella di ogni modalità simbolica, il simbolo (l’interpretante simbolico) essendo ontologicamente unito al suo interpretato nella misura in cui lo presentifica, lo rende presente. [pp. 36-37]

Epitome

Il libro che presentiamo è stato concepito appositamente per il pubblico italiano, anche se in esso vi si trovano idee che l’Autore ha sviluppato più estesamente in altre sue importanti opere che andrebbero pertanto lette in parallelo. In mancanza, è d’obbligo meditare a fondo queste pagine e magari affiancarle alla lettura de La metafisica del Vangelo Eterno di Silvano Panunzio con il quale esistono differenze importanti, ma altrettanti punti di convergenza. Si tratta in entrambi i casi di un ritorno alla metafisica, di un ritorno cioè a una prospettiva che, declinata in senso cristiano, può non solo introdurre e accompagnare la vita spirituale di un credente, ma anche trasformarsi in Via percorribile per chi arrivi per predisposizione e per grazia a possederne le chiavi.

Leggi la presentazione completa
— Aldo La Fata

Recensioni

I confini ultimi del sapere: Bruno Bérard e la (ri)scoperta della metafisica

La ricchezza e l’originalità dell’opera di Bérard sta proprio in questo definire progressivamente, argomento dopo argomento, oggetto dopo oggetto. In una parola: ordine. C’è un che di paterno nel procedere per gradi e per difficoltà da parte dell’autore, nell’accompagnarci per mano fuori dall’arido razionalismo per avvicinarci a quella “visione intellettuale”, ai confini estremi del sapere, che è via prediletta della Metafisica. In poco più di duecento pagine, Bérard affronta con mirabile  sintesi e chiarezza concetti quale simbolo – ente vivo -, ermeneutica, paradosso, distingue tra ragione e intelligenza, credere, conoscere e sapere, il tutto per poi proiettarsi nei concetti fondamentali del Cristianesimo e trovando sponda, in egual misura, sia negli autori classici, sia in una rosa di studiosi contemporanei che, come lui, sondano le profondità delle verità ultime con sensibilità contemporanea a legata a doppio filo con la Tradizione.”

vedi la pubblicazione
— Dario Noascone , culturaidentita.it, 3 février 2022

Introduzione ad una metafisica cristiana”: la lectio magistralis di Bruno Bérard

Questo mio scritto vuole essere una recensione del libro di Bruno Bérard “Introduzione ad una metafisica cristiana” (IMC).

Prima di ogni altra cosa devo comunque dichiarare che leggere e recensire questo libro è stato per me un grande onore oltre che un grande arricchimento. Lo è stato per vari motivi – perché ho imparato cose che ancora non sapevo; perché mi ha permesso di fare il punto su molti aspetti non ancora chiari dei miei studi; perché l’ho letto (forse non per caso) nel mentre mi accingevo ad una radicale riflessione critica sulla natura esperienza religiosa (ER) cristiana. E rispetto a quest’ultima Bérard di ha offerto chiavi di lettura di davvero capitale importanza.

Per saperne di più
— Vincenzo Nuzzo, Il Corrriere Metapolitico, anno 7, n. 19-20, 29 settembre 2023

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